domenica 4 dicembre 2011

preso da internet

Stenosi lombare: camminare con dolore
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Guarda il video con intervento in diretta Rai 1, Sabato Domenica &... del 12/04/08

Intervento in anestesia locale, ripreso in diretta da
Rai 1
Stenosi indica letteralmente restringimento, ossia strozzatura del canale vertebrale con compressione sulle radici nervose, in questo caso lombari, che dal midollo spinale si dirigono verso gli arti inferiori. Interessa per lo più le persone anziane. Il problema principale è lo spazio intorno alle radici nervose, come mostrato nella figura.Lo spazio è ridotto per processi degenerativi che interessano la parte ossea (le vertebre), i dischi intervertebrali ed i legamenti tra le vertebre e le altre parti della colonna vertebrale, in particolare i legamenti gialli. Esistono forme congenite che riguardano in genere persone giovani, ma rappresentano una quota molto limitata e vanno inquadrate a parte.
La stenosi lombare "usuale", ossia conseguente a processi degenerativi e quindi al cambiamento dei tessuti con l'età, interessa quindi tre strutture fondamentali.
  1. I dischi perdono il contenuto idrico e quindi gran parte del loro potere ammortizzante. E' il contenuto idrico che conferisce ai dischi "viscosità" con funzione di "ammortizzare" i movimenti del corpo. Peraltro, l'anello di contenimento esterno del disco si fessura e deborda oltre i limiti normali, sporgendo nel canale vertebrale.
  2. I legamenti tengono normalmente le vertebre tra di loro, con l'età "si allentano" ed i corpi vertebrali acquistano maggiore mobilità reciproca. Ciò conduce ad un'ipertrofia dei legamenti gialli, che sporgono anch'essi nel canale più del dovuto. (Vedi la figura sopra)
  3. Le vertebre sono soggette a rimodellamento osseo con l'età, e quindi il tempo di per sé le deforma. In aggiunta la lassità legamentosa permette una mobilità reciproca anomala (le vertebre sono tanti "blocchetti" disposte a formare la colonna vertebrale e tenuti insieme dai legamenti). La mobilità eccessiva determina la formazione di osteofiti sui bordi vertebrali e la ipertrofia delle faccette articolari (la parte posteriore delle vertebre e quindi del canale vertebrale). Gli osteofiti e "le faccette articolari ipertrofiche" contribuiscono marcatamente alla riduzione del canale vertebrale e quindi alla stenosi. L'ipertrofia delle faccette articolari, in particolar modo, interferisce col decorso della radice ("nervo") e causa sintomi lungo gli arti inferiori, che possono essere di tipo sciatico (parte posteriore dell'arto) o cruralgico (parte anteriore dell'arto).
stenosi lombare
I sintomi
Sono costituiti fondamentalmente dal mal di schiena e dal coinvolgimento degli arti inferiori, con dolore di tipo sciatico o cruralgico e "parestesie", ossia senso di intorpidimento, che si accentua con la deambulazione (claudicatio neurogenica) e si modifica col cambiamento di posizione. La postura stessa può modificarsi con "postura antropoide", dovuto ad un portamento con flessione in avanti del tronco. Sono possibili disturbi sfinterici e sessuali.
Le manifestazioni obiettive
Sono quelle evidenziabili con la visita o "misurabili". La visita dimostra dolore con la tensione dei nervi dell'arto. Manovre come il "Laségue" o il test di "tensione del nervo femorale" evocano dolore e quindi sofferenza radicolare (del nervo). L'elettromiografia dimostra invece un deficit ed un'irregolarità più o meno marcata dell'innervazione muscolare. L'esame principe è però la Risonanza Magnetica o la TC, che mostrano "il restringimento" del canale ed i rapporti relativi tra le strutture coinvolte nella stenosi lombare.
La diagnosi
Deve stabilire l'entità, la sede del restringimento e le radici coinvolte. Bisogna inoltre capire quanti sono i livelli vertebrali coinvolti, ossia capire dove sia e quanto estesa sia la compressione sul sacco durale e sulle radici lombari e sacrali. Quelli più frequentemente interessati sono L3-L4 ed L4-L5. La diagnosi differenziale deve includere varie condizioni tra cui la più importante è l'insufficienza vascolare (vasculopatia) degli arti inferiori e la coxartrosi (artrosi dell'anca), il cui riconoscimento è evidente già all'esame clinico.
La terapia
Stenosi indica restringimento ed è logico pensare di "allargare" là dove è stretto. La laminectomia e l'artrectomia rappresentano il trattamento di base, su cui si innestano possibili alternative in rapporto alle caratteristiche del paziente, alle necessità chirurgiche, alla strumentazione disponibile ed alle preferenza dell'operatore. Fondamentalmente si distingue:
  • laminectomia ed artrectomia mediale con foraminotomia mono o plurisegmentale (figura 1)
  • interventi nella stenosilaminectomia parziale, foraminectomia e flavectomia "mirata" sui segmenti e sulle radici sofferenti (figura 1 e 2)
  • laminectomia parziale, foraminectomia e flavectomia "mirata" sui segmenti e sulle radici sofferenti con blocco interspinoso, mediante protesi in titanio (figura 3)
  • laminectomia (figura 4), in una delle sue varianti e stabilizzazione con viti e barre (figura 5)
  • Intervento mininvasivo con distanziatore interspinoso. Si tratta di un nuovo tipo di intervento, il cui scopo è quello di distrarre i forami di coniugazione e rinforzare le capacità di carico della colonna vertebrale. Viene trattato a parte (segui il link)
In pratica tutto questo significa "fare spazio" intorno alle radici ("nervi") sofferenti, bloccando eventualmente la colonna nel tratto interessato ad evitare che movimenti abnormalmente ampi producano un ulteriore sofferenza nervosa per instabilità. Noi preferiamo la laminectomia parziale con eventuale blocco interspinoso che riduce la cicatrice chirurgica e mantiene il più possibile integri i rapporti articolari "normali". Riserviamo la stabilizzazione a quei casi di spondilolistesi, che vanno però trattati a parte.

sabato 19 novembre 2011

giovedì 17 novembre 2011

nuovo corso live surgery 24 e 25 novembre 2011



Nell’ultima decade un nuovo trattamento non farmacologico rappresentato dalla stimolazione del nervo vago ( VNS ) ha fornito nuove armi nella battaglia contro l’epilessia farmaco resistente non suscettibile di terapia chirurgica ablativa.     I numerosi lavori pubblicati documentano una discreta  variabilità nei risultati clinici e comunque circa un quarto dei pazienti non risponde al trattamento; questo ad indicare persistenti controversie sull’indicazione all’impianto dello stimolatore vagale. Le casistiche pediatriche sono esigue. Il follow-up dei pazienti trattati ha inoltre fatto emergere alcuni casi di malfunzionamento del sistema di stimolazione, che pone problemi di diagnosi e trattamento . Su tale base abbiamo articolato il corso in  2 giornate, ciascuna delle quali comprendente un momento di live-surgery di casi pediatrici: la prima giornata è focalizzata sugli aspetti connessi con il primo impianto, la seconda sulle problematiche diagnostico-terapeutiche della malfunzione dello stimolatore. Nella terra del Leopardi la poetica del vago vi introdurrà al corso per farvi proseguire con la stimolazione del vago in una traslazione semantica dalla poesia alla scienza.


RobertoTrignani                               Franco Rychlicki

venerdì 11 novembre 2011

conclusione dei lavori

Alle ore 14.30 si sono chiusi i lavori del "corso live surgery", sono stati dati ampi spazi per discussioni e momenti di confronto. Comunque non è stata una chiusura dei lavori ma un arrivederci poiché il confronto ha determinato nuovi spunti migliorativi per la tecnica chirurgica dimostrata in questo congresso.

Nei prossimi giorni può trovare gli atti del congresso con immagini e video.

mercoledì 9 novembre 2011

1 giorno all'avvio del "corso live surgery"

Domani alle ore 14.45 inizia il corso. Prendono parte al corso circa 40 medici neurochirughi provenienti da tutta Italia. Contrariamente ad ogni aspettativa. Ieri mattina si è tenuta la conferenza stampa presso la sala conferenze del Comune di Ancona con l'Assessore alla Sanità, Prof. Rychlicki e Dott. Trignani. Dopo 4 anni di studi e 110 casi trattati viene presentata la nuova tecnica e soprattutto messa a confronto con illustri neurochirughi nazionali e "locali".

domenica 6 novembre 2011

MEDICINA E PROGRESSO : NUOVE SOLUZIONI NEUROCHIRURGICHE PER 70 MILA MARCHIGIANI - Intervista al Dott. Roberto Trignani, specialista neurochirurgo Ospedali Riuniti di Ancona

Sono circa 70 mila i marchigiani che soffrono di dolori alla colonna vertebrale, con una incidenza molto rilevante: circa il 3-7% della popolazione; quindi circa 1 persona su 20 ne è affetta. Una problema molto serio che ha spinto l’equipe della Divisione di neurochirurgia degli Ospedali Riuniti di Ancona a studiare nuove tecniche negli interventi chirurgici di stabilizzazione della colonna vertebrale. Negli anni ’90 è iniziato un percorso di sviluppo di nuove procedure nell’approccio alla patologia vertebrale che ha portato alla scoperta di nuove tecniche in grado di ridurre sensibilmente l’invasività chirurgica. Particolare merito va attribuito al Dott. Roberto Trignani, specialista in neurochirurgia e componente dell’equipe del Prof. Franco Rychlicki. Nei giorni 10 e 11 novembre, in occasione del corso “Live Surgery” presso l’ospedale regionale di Torrette, verranno presentati i risultati di questa ricerca.

Dott. Trignani, quando si manifestano i primi sintomi di instabilità vertebrale?
“ L’instabilità vertebrale si manifesta prevalentemente con lombalgia, soprattutto nelle posture che provocano un sovraccarico delle vertebre lombari: in piedi, durante l’esecuzione di sforzi, ecc.

Quali sono le prime cure per un paziente affetto da tali sintomi?
“ Nella maggior parte dei casi la cura è rappresentata dalle terapie mediche e fisiatriche. Quando queste terapie risultano inefficaci ed i sintomi diventano invalidanti, si può valutare l’opportunità di trattamenti chirurgici che mirano a restituire stabilità alla colonna vertebrale ”.

Qual è il progresso che si è avuto in questi anni nella neurochirurgia ?
“Il progresso della neurochirurgia che è stato fatto negli ultimi anni è legato alla mini invasività dell’intervento chirurgico. Le procedure di stabilizzazione della colonna vertebrale in passato lunghe ed estremamente invasive, oggi vengono praticate in modo percutaneo (attraverso la pelle), senza tagli, ma avvalendosi solo di piccole incisioni”.

Cosa presenterete il 10 e 11 novembre, in occasione del corso di “Live Surgery”?
“Presenteremo, appunto, queste nuove tecniche di stabilizzazione della colonna vertebrale direttamente nel teatro della sala operatoria: due interventi chirurgici, in diretta, con un collegamento audio-video con l'aula del congresso di modo che tutti i partecipanti possano assistere e toccare con mano quella che è la nuova procedura da noi sviluppata. Tutto questo sarà preceduto da una relazione magistrale del prof. anatomista francese, Pierre Rabischong, emerito dell’Università di Montpellier e Vice Presidente della World Academy of Biomedical Technologies of the Unesco (WABT), che parlerà dell'anatomia della colonna vertebrale dal punto di vista funzionale”.

Qual è la sua personale soddisfazione rispetto a queste nuove “scoperte” ?
“L’enorme soddisfazione da parte dei pazienti. Questo ci incoraggia ad andare avanti e il convegno è una occasione per trasmettere il nostro entusiasmo clinico e mostrare a tutti i risultati del lavoro svolto”.

sabato 5 novembre 2011

NEUROCHIRURGIA: ECCELLENZA MARCHIGIANA
Intervista al Prof. Franco Rychlicky, Primario Neurochirurgia Ospedali Riuniti di Ancona

Nuova eccellenza marchigiana nel campo della medicina. Il Dipartimento di neurochirurgia degli Ospedali Riuniti di Ancona presenterà nei giorni 10 e 11 novembre prossimi, i primi interventi chirurgici, nelle Marche, di stabilizzazione della colonna vertebrale, realizzati con tecniche chirurgiche innovative fino ad ora mai sperimentate nella nostra regione. Il merito va attribuito all’equipe anconetana del Prof. Franco Rychlicki, primario di neurochirurgia dell’ospedale regionale di Torrette.

Prof. Richlicky qual è il progresso che si è avuto nel campo della neurochirurgia a seguito del suo studio?
“Il progresso della neurochirurgia che è stato fatto negli ultimi anni è legato alla mini invasività dell’intervento chirurgico. Le procedure di stabilizzazione della colonna vertebrale in passato lunghe ed ed estremamente invasive, oggi vengono praticate in modo percutaneo (attraverso la pelle), senza tagli, ma avvalendosi solo di piccole incisioni”.

Cose si intende per approccio mini invasivo?
“Significa, in pratica, poter eseguire le procedure chirurgiche con anestesia spinale e con piccole incisioni cutanee che prevedono modeste perdite ematiche. Ciò determina una minore durata della procedura chirurgica. Tutto questo si associa ad un minore dolore post-operatorio. Dal punto di vista economico, inoltre, significa abbattere tempi e costi delle degenze operatorie per questo tipo di interventi”.

Quali sono i vantaggi per il paziente?
“Accelerazione del decorso post-operatorio con possibilità per il paziente di alzarsi in piedi dopo poche ore dall’ intervento, rapida mobilizzazione in posizione eretta, dimissione dopo 2-3 giorni dalla procedura chirurgica e immediata ripresa funzionale. In sostanza, a differenza di come si potrebbe pensare, i passi in avanti della medicina sono legati alla scoperta di soluzioni sempre più semplici e meno traumatiche per il paziente, rispetto ad interventi molto complessi”.

Gli interventi chirurgici realizzati con le nuove tecniche studiate dal Prof. Franco Rychlicky verranno presentati in diretta, per la prima volta, in occasione del convegno “Live Surgery” in programma il 10 e 11 novembre presso gli Ospedali Riuniti di Ancona.
CONVEGNO "LIVE SURGERY":
CONFERENZA STAMPA  MARTEDI' 8 NOVEMBRE  ORE 12. 00 PRESSO COMUNE DI ANCONA

Presentazione delle “nuove scoperte nel campo della neurochirurgia condotte dall’equipe anconetana del prof. Franco Richlicky e dal dottor Roberto Trignani
della Divisione di neurochirurgia degli Ospedali Riuniti di Ancona” con relativa presentazione del Corso di “Live Surgery” in programma il 10 e 11 novembre

Interverranno:

-Adriana Celestini
Assessore sanità e rapporti con aziende ospedaliere Comune di Ancona
-Prof. Franco Rychlicki,
Primario Divisione di neurochirurgia Ospedali Riuniti di Ancona
-Dott. Roberto Trignani
Specialista neurochirurgia Ospedali Riuniti di Ancona


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Segreteria organizzativa
Cooperativa Sociale Idea
Tel/fax 071907958
corsolivesurgery@gmail.com

NEUROCHIRURGIA: DA ANCONA LE NUOVE "SCOPERTE" SULLA STABILIZZAZIONE DELLA COLONNA VERTEBRALE


Studio, sviluppo e applicazione di nuove tecniche negli interventi chirurgici di stabilizzazione della colonna vertebrale, che potranno dare una svolta nel campo della neurochirurgia in Italia e nel mondo. E’ quanto realizzato dall’equipe del Prof. Franco Rychlicky, primario del reparto di Neurochirurgia degli Ospedali Riuniti di Ancona, nella persona del suo collaboratore il Dott. Roberto Trignani. Le nuove soluzioni chirurgiche verranno presentate nei giorni 10 e 11 novembre presso l’Aula “Sandro Totti” degli Ospedali Riuniti di Ancona,, in occasione del corso di “Live Surgery”. Al congresso tecnico-scientifico prenderanno parte oltre trenta relatori, provenienti dai principali reparti di neurochirurgia italiani ed europei. Le grandi novità consisteranno, appunto, nelle nuove tecniche adottate  per realizzare l’intervento chirurgico di stabilizzazione della colonna vertebrale e nel fatto che le dimostrazioni stesse verranno realizzate “dal vivo”, in diretta e in collegamento audio-video con l’aula dei relatori presenti al convegno. Sarà quindi  visibile a tutti i partecipanti al congresso.
Negli anni ’90, all’interno dell’equipe marchigiana di Neurochirurgia guidata dal Prof. Rychlicky, è iniziato un percorso di sviluppo di nuove procedure nell’approccio alla patologia vertebrale che ha portato alla scoperta di nuove tecniche in grado di ridurre sensibilmente l’invasività  chirurgica.




Agli indubbi vantaggi clinici correlati con l’utilizzo delle nuove filosofie di approccio alle patologie vertebrali, si associano accese controversie sulle reali indicazioni delle stesse.
Il corso è l’occasione per affrontare gli aspetti più dibattuti intorno agli interventi di stabilizzazione “transpeduncolare lombare per via percutanea”.
L’articolazione del corso prevede una prima giornata di chirurgia in diretta ed una seconda giornata di relazioni con letture magistrali in cui verranno sviluppate le 5 W (Who, What, When, Where e Why) della chirurgia percutanea di stabilizzazione lombare.
La W sarà anche un Welcome per gli specialisti in neurochirurgia e ortopedia che avranno il piacere di essere accolti presso la struttura ospedaliera anconetana, per una due giorni di formazione e approfondimento.
A presiedere il congresso sarà proprio il Prof. Franco Rychlicki, Primario del reparto di Neurochirurgia,  mentre il direttore sarà il Dott. Roberto Trignani.

venerdì 4 novembre 2011

meno cinque giorni al congresso

Mancano cinque giorni all'avvio del  "corso live surgery". Partecipano al corso  medici neurochirurghi, neurologi e radiologi provenienti da tutt'Italia.  Prendono parte a questo corso relatori ed esperti di fama nazionale e internazionale che contribuiscono a innalzare il livello scientifico. Poco è stato scritto in letteratura scientifica sulla stabilizzazione vertebrale. Il corso  rappresentare un momento di condivisione per poter discutere e condividere gli argomenti trattati durante il corso

giovedì 15 settembre 2011

Informazioni Utili

lunedì 12 settembre 2011


L’instabilità vertebrale degenerativa e traumatica rappresenta una patologia con cui si confronta quotidianamanete qualunque specialista in chirurgia spinale. Negli anni ’90 è iniziato un percorso di sviluppo di nuove procedure con l’obbiettivo di ridurre l’invasività  chirurgica nell’approccio alla patologia vertebrale. I 2 key-points nelle più recenti acquisizioni della chirurgia dell’instabilità vertebrale sono:
-i sistemi dinamici e ibridi  di stabilizzazione vertebrale;
-le metodiche  mininvasive-percutanee  d’impianto delle protesi di stabilizzazione.
Agli indubbi vantaggi clinici correlati con l’utilizzo delle nuove filosofie di approccio alle patologie vertebrali, si associano accese controversie sulle reali indicazioni delle stesse.
Il corso è l’occasione per affrontare gli aspetti più dibattuti intorno agli interventi di stabilizzazione transpeduncolare lombare per via percutanea.
L’articolazione del corso prevede una prima giornata di chirurgia in diretta ed una seconda giornata di relazioni con letture magistrali in cui verranno svluppate le 5 W (Who, What, When, Where e Why) della chirurgia percutanea di stabilizzazione lombare transpeduncolare.
La W è anche un Welcome per gli specialisti in neurochirurgia e ortopedia che avremo il piacere di accogliere presso la Nostra struttura per una 2-giorni di formazione e approfondimento.
 Roberto Trignani                                                  Franco Rychlicki




Come raggiungerci

Sede del corso
Aula S. Totti, piano (-1) degli Ospedali Riuniti Ancona

Per chi arriva in treno:
all'uscita della stazione ferroviaria prendere l'autobus 30 o J della Conerobus e verrete condotti direttamente dentro al piazzale dell'ospedale.

Per chi arriva in auto da Ancona Nord:
imboccare la ss16 con direzione ancona e uscire a Torrette, l'azienda ospedaliera si trova sulla strada che conduce alla via Flaminia (via Conca) alla vostra destra.

Per chi arriva in auto da Ancona Sud:
all'uscita del casello prendere per Ancona, arrivati allo svincolo Ancona Centro / Pesaro, imboccare la ss16 e uscire a Torrette. Proseguire come sopradescritto.

Come iscriversi 
- Il corso è rivolto a tutte le figure professionali
  • infermieri
  • fisioterapisti
  • ortopedici
  • neurochirurghi
sono riservati 30 posti per neurochirurghi e ortopedici di fuori regione.


Inviare il modulo d'iscrizione:
alla segreteria organizzativa
Via Fax. allo 071.907958

Responsabile scientificoDott Roberto Trignani
Divisione di Neurochirurgia
Ospedali Riuniti Ancona
Email: robertotrignani@gmail.com

locandina

lunedì 12 settembre 2011

Scheda d' iscrizione

SCHEDA DI ISCRIZIONE
COGNOME_____________________________________________________
NOME________________________________________________________
LUOGO DI NASCITA_____________________________________________
DATA DI NASCITA ______________________________________________
CODICE FISCALE________________________________________________
PROFESSIONE_________________________________­­­_________________
DISCIPLINA____________________________________________________
INDIRIZZO____________________________________________________
CAP_________CITTA’_____________________PROV___________________
TELEFONO______________FAX____________________________________
CELLULARE_____________________________________________________
EMAIL_________________________________________________________
ISCRIZIONE GRATUITA ESTESA A: 30 medici
Ai sensi dell’art. 13 D.Lgs n. 196 del 30/6/03, La informiamo che i Suoi dati sono conservati nel nostro archivio informatico
 e saranno utilizzati dalla nostra Società, solo per l’invio di materiale amministrativo, commerciale e promozionale derivante
dalla ns. attività. La informiamo, inoltre, che ai sensi dell’art. 7. Lei ha diritto di conoscere, aggiornare, cancellare, rettificare i
Suoi dati o opporsi all’utilizzo degli stessi, se trattati in  violazione della legge.
Le schede d'iscrizione devono pervenire al Centro Formazione Idea Entro il 25 ottobre 2011.


Via e.mail: corsolivesurgery@gmail.com
Fax: 071.907958

Data____________ Firma___________________________
Il corso è riservato a 30 medici Neurochirurghi e Ortopedici

L’instabilità vertebrale degenerativa e traumatica rappresenta una patologia con cui si confronta quotidianamanete qualunque specialista in chirurgia spinale. Negli anni ’90 è iniziato un percorso di sviluppo di nuove procedure con l’obbiettivo di ridurre l’invasività  chirurgica nell’approccio alla patologia vertebrale. I 2 key-points nelle più recenti acquisizioni della chirurgia dell’instabilità vertebrale sono:
-i sistemi dinamici e ibridi  di stabilizzazione vertebrale;
-le metodiche  mininvasive-percutanee  d’impianto delle protesi di stabilizzazione.
Agli indubbi vantaggi clinici correlati con l’utilizzo delle nuove filosofie di approccio alle patologie vertebrali, si associano accese controversie sulle reali indicazioni delle stesse.
Il corso è l’occasione per affrontare gli aspetti più dibattuti intorno agli interventi di stabilizzazione transpeduncolare lombare per via percutanea.
L’articolazione del corso prevede una prima giornata di chirurgia in diretta ed una seconda giornata di relazioni con letture magistrali in cui verranno svluppate le 5 W (Who, What, When, Where e Why) della chirurgia percutanea di stabilizzazione lombare transpeduncolare.
La W è anche un Welcome per gli specialisti in neurochirurgia e ortopedia che avremo il piacere di accogliere presso la Nostra struttura per una 2-giorni di formazione e approfondimento.

                       Roberto Trignani                                          Franco Rychlicki