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- AnconaInforma - 6 novembre 2011 - http://www.anconainforma.it/

Dolori alla colonna vertebrale: da Ancona nuove soluzioni neurochirurgiche
immagine Sono circa 70 mila i marchigiani che soffrono di dolori alla colonna vertebrale, con una incidenza molto rilevante: circa il 3-7% della popolazione; quindi circa 1 persona su 20 ne è affetta. Una problema molto serio che ha spinto l’equipe della Divisione di neurochirurgia degli Ospedali Riuniti di Ancona a studiare nuove tecniche negli interventi chirurgici di stabilizzazione della colonna vertebrale.
Negli anni ’90 è iniziato un percorso di sviluppo di nuove procedure nell’approccio alla patologia vertebrale che ha portato alla scoperta di nuove tecniche in grado di ridurre sensibilmente l’invasività chirurgica. Particolare merito va attribuito al Dott. Roberto Trignani, specialista in neurochirurgia e componente dell’equipe del Prof. Franco Rychlicki. Nei giorni 10 e 11 novembre, in occasione del corso “Live Surgery” presso l’ospedale regionale di Torrette, verranno presentati i risultati di questa ricerca.

Dott. Trignani, quando si manifestano i primi sintomi di instabilità vertebrale?
“ L’instabilità vertebrale si manifesta prevalentemente con lombalgia, soprattutto nelle posture che provocano un sovraccarico delle vertebre lombari: in piedi, durante l’esecuzione di sforzi, ecc.

Quali sono le prime cure per un paziente affetto da tali sintomi?
“ Nella maggior parte dei casi la cura è rappresentata dalle terapie mediche e fisiatriche. Quando queste terapie risultano inefficaci ed i sintomi diventano invalidanti, si può valutare l’opportunità di trattamenti chirurgici che mirano a restituire stabilità alla colonna vertebrale ”.

Qual è il progresso che si è avuto in questi anni nella neurochirurgia ?
“Il progresso della neurochirurgia che è stato fatto negli ultimi anni è legato alla mini invasività dell’intervento chirurgico. Le procedure di stabilizzazione della colonna vertebrale in passato lunghe ed estremamente invasive, oggi vengono praticate in modo percutaneo (attraverso la pelle), senza tagli, ma avvalendosi solo di piccole incisioni”.

Cosa presenterete il 10 e 11 novembre, in occasione del corso di “Live Surgery”?
“Presenteremo, appunto, queste nuove tecniche di stabilizzazione della colonna vertebrale direttamente nel teatro della sala operatoria: due interventi chirurgici, in diretta, con un collegamento audio-video con l'aula del congresso di modo che tutti i partecipanti possano assistere e toccare con mano quella che è la nuova procedura da noi sviluppata. Tutto questo sarà preceduto da una relazione magistrale del prof. anatomista francese, Pierre  Rabischong, emerito dell’Università di Montpellier e Vice Presidente della World Academy of Biomedical Technologies of the Unesco (WABT), che parlerà dell'anatomia della colonna vertebrale dal punto di vista funzionale”.

Qual è la sua personale soddisfazione rispetto a queste nuove “scoperte” ?
“L’enorme soddisfazione da parte dei pazienti. Questo ci incoraggia ad andare avanti e il convegno è una occasione per trasmettere il nostro entusiasmo clinico e mostrare a tutti i risultati del lavoro svolto”.




Il Resto Del Carlino: ultime notizie

Ancona

SANITA’

Tolto tumore al cervello
ad un bimbo di 8 anni

Complicato e raro intervento nel cranio profondo effettuato dalla neurochirurgia dell’ospedale di Torrette. L’operazione è perfettamente riuscita, tanto che presto il bambino potrà fare rientro nella sua casa di San Benedetto
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intervento chirurgico (Digitalfoto) Ancona, 3 aprile 2009 - Delicatissimo intervento chirurgico su un bambino di otto anni affetto da un raro tumore al cervello. L’operazione risale a due settimane fa esatte ed è perfettamente riuscita, tanto che presto, questione di pochi giorni, il bambino potrà essere dimesso e così fare rientro nella sua casa di San Benedetto. Tutto è partito quando il bambino ha iniziato ad accusare problemi di diplopia. Traducendo, il piccolo vedeva doppio.

Non si riusciva a capire le origini e soprattutto il modo di combattere quel problema. C’è voluto l’intervento della pediatra di famiglia a San Benedetto che a metà del mese di marzo ha inviato il bambino e la sua famiglia per un consulto ad Ancona. Qui è emerso il tumore al cervello della regione pineale. Si tratta di una regione nascosta, posta in profondità, al centro del cervello, difficile da individuare e soprattutto da operare: "Si tratta di un intervento molto complesso - conferma il dottor Franco Rychlicki, primario della divisione di neurochirurgia dell’ospedale di Torrette e tra i principali artefici dell’intervento -, tutt’altro che all’ordine del giorno".

"Noi, nell’ambito della neurochirurgia infantile, effettuiamo circa 15-20 interventi l’anno per tumori al cervello, ma di natura diversa. Di questo tipo se ne effettuano uno ogni 2-3 anni. Per fortuna in questi quattro anni di vita dell’unità di neurochirurgia pediatrica siamo cresciuti molto e ormai rappresenta una realtà certa per tutta la regione e non solo. Nel caso in questione, l’intervento deve essere effettuato tenendo il paziente sul tavolo operatorio in posizione seduta".

"Solo così - prosegue - si può avere l’approccio tecnico giusto, è possibile passare attraverso le vie disponibili fino al centro del cervello senza causare danni. Così è stato e il tumore è stato rimosso. Sì, la vita del ragazzino è cambiata drasticamente in meglio, certo adesso ha un cammino di ripresa davanti a lui, ma il peggio è alle spalle".

Il dottor Rychlicki ha avuto di fianco una squadra eccezionale, composta da colleghi di Torrette e del Salesi. Con lui hanno operato i dottori Roberto Trignani e Michele Luzi e l’anestesista del Salesi Stefano Avenali che ha operato sotto la guida della dottoressa Raffaella Pagni, primario del reparto di anestesia e rianimazione pediatrica.

Ora il piccolo è tornato a casa, protetto dall’amore dei suoi genitori che in tutto il dramma, nonostante la priorità data alla scienza, hanno giocato un ruolo molto importante: "Con la loro esemplare serenità, specie nei momenti più delicati - tiene a puntualizzare Rychlicki - hanno dimostrato un amore incredibile verso il figlioletto. Lo hanno tranquillizzato per l’intero iter del percorso sanitario rendendolo spensierato e agevolando così il nostro compito. Sono stati davvero deliziosi".
Pierfrancesco Curzi


Macerata

Bimba operata al cervello grazie al neuroendoscopio

L'apparecchio, che è stato acquistato grazie ai fondi ricavati con l’iniziativa 'Concerti Aperitivo' de Il Resto del Carlino, permette di eliminare le protesi, che altrimenti sarebbero indispensabili, rendendo l’operazione meno invasiva

Il professor Rychlicki Ancona, 19 dicembre 2007 - "La sanità anconetana grazie all’adozione del neuroendoscopio, applicato a gravi patologie infantili, ha compiuto un grosso passo in avanti". E’ soddisfatto e guarda al futuro con ottimismo il professor Franco Rychlicki (nella foto), responsabile della Neurochirurgia dell’ospedale pediatrico-infantile Salesi.

Il nuovo apparato, acquistato dal nosocomio anconetano attraverso i fondi ricavati con l’iniziativa 'Concerti Aperitivo' de Il Resto del Carlino, ha permesso di intervenire e risolvere una patologia seria che affliggeva una paziente di appena due anni.

Si tratta di Federica (il nome è di fantasia), originaria della provincia maceratese, affetta dalla patologia congenita dell’idrocefalo, una malformazione al cervello di difficile soluzione. L’intervento è stato eseguito con pieno successo il mese scorso, il decorso è filato via in maniera perfetta tanto che dopo tutti gli esami e le analisi del caso alcuni giorni fa Federica è stata dimessa e ha potuto fare ritorno a casa, avvolta dal calore dei suo famigliari.

All’intervento hanno partecipato due medici della struttura diretta dal professor Rychlicki, i dottori Stefano Vecchioni e Roberto Trignani. Fino ad oggi l’intervento avveniva attraverso sistemi protesici che rimanevano all’interno del cervello per sempre con pericolo di crisi di rigetto.

Il neuroendoscopio permette di eliminare ogni protesi e di rendere l’operazione meno invasiva: "In pratica si applica un forellino — spiega nel dettaglio il professor Rychlicki — attraverso il quale passa una sonda endoscopica sottilissima che interviene direttamente sulla parte su cui intervenire. Lo strumento sfrutta fibre ottiche molto piccole, con sonde da 3 millimetri, che permettono di viaggiare in ambito cerebrale con un’eccellente visione dell’insieme".

"L’intervento sulla bambina in questione è stato il primo del nuovo corso, le sue condizioni attualmente sono buone e adesso aspettiamo di intervenire ancora utilizzando il nuovo strumento. Vorrei chiarire che non si tratta di un’operazione di routine, se ne possono effettuare una decina all’anno, per cui è ancora prematuro parlare di lista d’attesa".

"Diciamo che adesso casi simili non dovranno richiedere da parte delle famiglie anconetane e marchigiane i cosiddetti ‘viaggi della speranza’ fuori regione. Con questa nuova frontiera della sanità raggiunta possiamo affermare che se prima curavamo certe patologie come meglio si poteva, adesso possiamo fare di più".
Pierfrancesco Curzi




Ospedali

Reparto Neurochirurgia
Il reparto di Neurochirurgia ospedaliera dell'Ospedale Umberto I di Ancona, Azienda Ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti situata in Via Conca 71 in località Torrette, ha come Direttore il Prof. Franco Rychlicki. Il reparto si occupa di Chirurgia trans-sfenoidale degli adenomi ipofisari, Chirurgia diretta degli aneurismi e delle malformazioni artero-venose cerebrali e trattamento endovascolare delle stesse, Chirurgia delle neoplasie cerebrali, Chirurgia delle neoformazioni della regione orbitaria e orbito-zigomatica, Chirurgia dell'ernia discale cervicale per via anteriore, Chirurgia dell'ernia del disco lombare, Chirurgia della sciatalgia non discale, Chirurgia della colonna traumatica con stabilizzazione per via anteriore o posteriore, nonchè del trattamento avanzato dei traumi cranici gravi e del trattamento dell'ipertensione endocranica traumatica con decompressione osteo-durale. Fanno parte dell'equipe medica dell'unità operativa i dirigenti medici Dr. Riccardo Antonio Ricciuti, Dr. Trignani Roberto, Prof. Giuseppe Caruselli, Dr. Massimo Bernardini, Dr.ssa Maria Antonietta Recchioni, Dr. Stefano Vecchioni.



Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 2011
4 persone su 4 hanno trovato questa recensione utile
Il dottor Roberto Trignani e sopprattutto il dottor Riccardo Ricciuti mi hanno fatto sentire da subito in così buone mani che non ho avuto alcun ripensamento sull'intervento e nessun momento di paura o panico. Grazie alla loro bravura ed alla loro umanità (cosa non di minor importanza), la mia degenza nel reparto è stata, nonostante tanti piccoli e grandi contrattempi, un periodo a cui ripenso con soddisfazione.